A costo di passare per la tamarrona di turno
,
mi piace un sacco questa canzone.
Wait, non nel senso completo perchè si sa, non ha un quid così interessante ma... Per la
carica che, seppur ad inizio concerto, sa dare:
in pieno KAT-TUN vecchio stile.
Una canzone del genere sentita dal vivo dev'essere
una figata assurda!Non tanto per i mattoni di cartongesso che cascano come fossero leggerissime piume.
Nemmeno per il moving stage che ti passa sopra la testa.
Manco per i cappottoni che nascondono chissà quanti altri 23 costumi di scena in
comodissimi strati a cipolla.
E nemmeno per gli occhiali che Kame tiene su per più di mezz'ora di concerto
!
Koki conduce il gioco, in un misto fra sguardi assatanati e urli con
poco senso.
Kame è nel suo Kame-world
, però sa come tirare le fila...
Maru compare fin da subito, presissimo (miraculus!
) e ci pianta pure uno strepito alla fine che...
Bello il messaggio di base, che è un po' il messaggio di sempre dei KAT-TUN.
Non andare per il sottile, vai e fai quello che devi. E te lo dicono pure aggiungendo quei particolari coloriti che tanto piacciono alla sottoscritta:
"fallo, anche se il cielo si schiantasse a terra". Sì l'ossimoro di mettere i cuoricini ad una frase super dura è una delle cose più
goduriose del mondo che solo i KAT-TUN sanno tirar fuori!
Il pubblico di Osaka poi risponde alla grande rispetto ai vecchi dvd al Tokyo Dome quindi...
Assolutamente pollice in alto, pur nella scurrilità *per cui il comitato moralizzatore sta ancora aspettando lo scontrino del conto!
* e pur nella truzzeria dilagante.
Ce voleva un po' dai!